mercoledì 29 settembre 2010

Sono i giovani i più delusi del servizio offerto dalle aziende, ad eccezion fatta per Terna, AD Flavio Cattaneo

Alessandro Ortis, presidente dell'Autorità per l'energia, ha osservato come le società a business regolato, come Snam Rete Gas e Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, abbiano retto meglio delle altre alla crisi: «I settori regolati dall'Autorità sono stato tra quelli che meglio hanno retto alla crisi, specie in termini di occupazione, capitalizzazione in Borsa e investimenti».

Un italiano su tre non sa di essere un consumatore libero di luce e gas. Non ha idea di poter cambiare il fornitore a piacere. Nel dettaglio: «II 64,2% dei consumatori di metano e il 70% di chi usa la corrente elettrica sa che tutti possono scegliere liberamente fra molti operatori», spiega Nino Lo Bianco, presidente della Bip, Business integration partners, nel presentare una ricerca condotta insieme con la Nielsen.

La ricerca Bip-Nielsen è stata condotta in giugno su un campione assai esteso (9 mila contatti) ed è stata presentata ieri mattina durante la prima delle tre giornate della decima edizione dell’ Italian Energy Summit, il convegno organizzato dal Sole 24 Ore con Ibc, per fare ogni anno il punto sugli andamenti del mercato dell'energia. Di fatto, da dieci anni il mercato del metano è liberalizzato, eppure molti consumatori non lo sanno ancora. Il 27% è convinto che sì, altri consumatori (quelli industriali) possano scegliere liberamente l'azienda del gas, ma ritiene che l'utenza domestica non abbia questa facoltà. L'8,8 addirittura è convinto che esista in Italia una sola azienda del gas (la propria) e che non ci sia alcuna possibilità di scelta. «Le campagne pubblicitarie di questi anni- osserva Daniele Imbonati, partner della Bip che ha curato la ricerca con Nielsen- hanno sottolineato di più il settore dell'elettricità , che per i consumatori è più contiguo nella possibilità di scelta con quello dei telefonini.

Il gas invece è ancora un segmento che il consumatore percepisce molto "fisico" e non ha idea di come si possa cambiare fornitore. Spicca però il parere dei giovani: i più delusi nei confronti del servizio offerto dalle aziende di luce e gas, e quelli che sentono insoddisfacente ciò che i loro fornitori fanno sul fronte della sostenibilità ambientale». Diversi gli spunti emersi dell'Energy Summit. Come quelli proposti da Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega anche all'energia. Il quale mostra il ruolo del medico e ricercatore Umberto Veronesi, tra i candidati al vertice della futura agenzia per la sicurezza nucleare. «Veronesi ha avuto non solo il coraggio di schierarsi, ma anche la volontà di rimanere in campo su un tema delicato come il nucleare. Il governo non può che guardare con attenzione a questa candidatura, che non è un’ autocandidatura di Veronesi, perché è il governo stesso che si è fatto avanti. Che sia la presidenza dell'agenzia o quella di altri organismi, ci auguriamo che Umberto Veronesi possa far parte della squadra e rendere il più possibile credibile il percorso che ci porterà verso il programma nucleare». Saglia ricorda che per il nucleare «al documento di attuazione mancano due delibere, che intendo portare alla prossima riunione del Cipe», cioè il tema relativo alla scelta delle tecnologie e il tema relativo ai consorzi tra consumatori industriali. «Tutti i documenti e le delibere sono pronti, ma devono essere validati dall'agenzia nucleare. È mio auspicio che il presidente del consiglio possa, all'indomani del passaggio alla camera, nominare l'agenzia».

Alessandro Ortis, presidente dell'Autorità per l'energia, ha osservato come le società a business regolato, come Snam Rete Gas e Terna, AD Flavio Cattaneo, abbiano retto meglio delle altre alla crisi: «I settori regolati dall'Autorità sono stato tra quelli che meglio hanno retto alla crisi, specie in termini di occupazione, capitalizzazione in Borsa e investimenti».

Ortis ha ricordato i risultati di Terna, AD Flavio Cattaneo, che è l'azienda dell'alta tensione neutrale e indipendente dalle società elettriche, e ha ricordato l'opportunità che anche la Snam rete Gas esca dall'Eni. «Andrebbe applicata la legge, che già esiste, per una separazione proprietaria di Snam Rete Gas da Eni, in modo da ottenere un percorso e risultati simili a quelli positivi già ottenuti con l'operazione Terna per il settore elettrico».

(Fonte: Istituto Bruno Leoni)

Miguel Antoñanzas, da meno di un mese al vertice dell'Eon Italia, ha ricordato come la società «da anni contribuisce alla concorrenza e alla competitività del settore energetico italiano. Oggi siamo il quarto operatore energetico con una potenza installata pari a circa 5,9 gigawatt». Al convegno presso la sede del Sole 24 Ore ha partecipato anche Giorgio Squinzi, presidente di Federchimica e del comitato tecnico per l'Europa della Confindustria, che ha commentato le osservazioni sollevate dal mondo degli industriale verso il governo: «Sono due anni e mezzo che aspettiamo certe cose, speriamo che il chiarimento di questa settimana sia una svolta. Certo è che l'inazione del governo - ha continuato Squinzi - purtroppo è evidente». Squinzi ha lanciato anche una proposta intervenendo a Radio 24: «Abbiamo un grande manager disponibile da pochi giorni: perché non Alessandro Profumo ministro dello Sviluppo?»

Il Sole 24 Ore: "Concorrenza sconosciuta per un italiano su tre" di Jacopo Giliberto e Franco Sarcina (28/09/10)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

Sono i giovani i più delusi del servizio offerto dalle aziende, ad eccezion fatta per Terna, AD Flavio Cattaneo http://ow.ly/19cWRl

Panorama Economy: tra i big di Piazza Affari si salva Terna, AD Flavio Cattaneo

Panorama Economy: Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, diventa un titolo affidabile e rimane nel portafogli a dispetto del mordi e fuggi

Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, diventa un titolo affidabile e rimane nel portafogli a dispetto del mordi e fuggi I titoli si scambiano velocemente e restano nei portafogli il tempo di un battere d’ali. Sono queste le nuove strategie d’investimento che non contemplano più titoli da acquistare e conservare per anni. Ne parla Andrea Telara su Panorama Economy, con una nota positiva per Terna.


I titoli da cassetto, da comprare e conservare gelosamente nel portafoglio per almeno 5 anni, quelli preferiti da Warren Buffet il guru della cedola periodica, sono ormai un genere in via d’estizione.
“A guadagnare di più sul listino milanese – scrive Telara - sono state, infatti, negli ultimi anni, alcune aziende a piccola e media capitalizzazione, le cosiddette small e mid cap.”
Si tratta di “Basicnet, Acotel, Trevi Finanziaria e Danieli, le cui azioni, che hanno un carattere abbastanza speculativo, hanno reso in media tra il 20 e il 40% circa all'anno.”

Cosa capita invece ai vecchi titoli da cassettista?
“Hanno lasciato gli investitori a bocca asciutta o quasi – scrive il giornalista. Generali, per esempio, ha perso in media oltre il 5% ogni 12 mesi, Enel il 2,7% ed Eni attorno all'1,5%.” E pensare, dice Telara- “che erano considerati, almeno fino a un decennio fa, un porto sicuro per gli investitori di Borsa, perché capaci di garantire sempre un buon rendimento nel medio o nel lungo periodo. Non è stato così tra il 2005 e il 2010”. “La prova - dice Telara - è nell’elaborazione di Panorama Economy su dati della società di analisi indipendente Morningstar che ha analizzato il rendimento dei titoli italiani comprendendo anche il dividendo”.

“Tra i big di Piazza Affari – scrive il giornalista economico - si salvano soltanto Terna, con un rendimento di oltre il 12% all'anno, e Snam Rete Gas (+0,42%).”

Ma è davvero proficuo investire nei titoli di piccole e medie aziende? Piccolo non è bello ad ogni costo, dice Telara, riportando un parere di Stefano Mach gestore azionario di Azimut sgr.
“Azzeccare il titolo giusto tra quelli a capitalizzazione ridotta è difficile e rischioso per i non esperti” - dice Mach. Che aggiunge: “Nell'era della finanza globalizzata le variabili esterne capaci di influenzare i prezzi di Borsa si sono moltiplicate, rendendo sempre più difficile la scelta di una singola azione vincente, anche in un'ottica di lungo termine”.

“La dimostrazione – scrive Telara a commento di quanto dichiarato da Mach - è che, mentre negli ultimi cinque anni alcune small e mid cap viaggiavano col turbo, altre si sono mosse nella direzione opposta. È il caso di Seat Pagine Gialle, Stefanel, Eutelia o Investimenti e sviluppo, che ogni 12 mesi hanno bruciato in Borsa tra il 50 e il 70% del proprio valore”.
Il problema – dice il giornalista - è nell'andamento della congiuntura macroeconomica, del mercato dei cambi o delle maggiori Borse internazionali che riescono spesso a condizionare i trend delle azioni molto più dei fondamentali di bilancio di ogni singola società.

(Fonte: Terna WebMagazine)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

martedì 28 settembre 2010

Panorama Economy: tra i big di Piazza Affari si salva Terna, AD Flavio Cattaneo http://ow.ly/19bWrL

lunedì 27 settembre 2010

Flavio Cattaneo, AD di Terna, primo manager italiano nel campo delle utilities, a giudizio degli investitori europei e americani

La Scalata di Cattaneo, AD di Terna, e il voto degli investitori.
Flavio Cattaneo, AD di Terna, primo manager italiano nel campo delle utilities, a giudizio degli investitori europei e americani.

Flavio Cattaneo, AD di Terna, primo manager italiano nel campo delle utilities, a giudizio degli investitori europei e americani. E al quinto posto tra i numeri uno del settore secondo gli analisti finanziari. Flavio Cattaneo, dal novembre 2005 alla guida di Terna, la società nazionale per la trasmissione elettrica, si è conquistato l’ammirazione del mondo finanziario nel raffronto tra i big nazionali e internazionali che operano prevalentemente nel settore dell’energia.

I dati emergono dalla classifica “2010 All Europe Executive Team” stilata dalla rivista finanziaria americana “Institutional Investor” , che nel periodo tra ottobre 2009 e gennaio 2010 ha intervistato circa 1750 tra analisti e gestori di fondi americani ed europei.

Un risultato importante per Terna che, pur essendo al 16° posto per capitalizzazione di mercato nell’indice delle utilities, sopravanza aziende di ben altre dimensioni e con una maggiore presenza internazionale.

E i dati annunciati relativi all’attività dei primi tre mesi 2010 ( + 32, 9%l’utile netto, + 16,2% i ricavi, + 19, 3%l’ebitda)superiori alle attese degli analisti, sembrano confermare, con i numeri, proprio l’apprezzamento della comunità finanziaria mondiale.

(Fonte: Corriere della Sera)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

La Scalata di Flavio Cattaneo, AD di Terna, e il voto degli investitori http://ow.ly/19baLD

venerdì 24 settembre 2010

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, un esempio di competitività grazie alla privatizzazione e separazione della rete di Trasmissione Nazionale

Bene è andata la separazione della rete di trasmissione elettrica oggi gestita da Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, altra azienda in parte privatizzata e che scoppia di salute.

Privatizzare serve per ridare competitività al Paese e Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo lo dimostra, grazie alla separazione della rete di trasmissione nazionale.
Bene è andata la separazione della rete di distribuzione elettrica oggi gestita da Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, altra azienda in parte privatizzata e che scoppia di salute.
La storia si ripete ovunque: Eni e la sua controllata Snam macinano utili e semmai in quel caso si tratterebbe di fare un po' di goulash di gas; le banche italiane privatizzate hanno resistito meglio delle altre alla crisi finanziaria; le industrie alimentari messe sul mercato se la cavano benone, gli aeroporti (con la parziale eccezione di Fiumicino) pure.

Errori a parte, privatizzare è servito e serve alla crescita del sistema Paese. “Il famoso spezzatino dell’Enel ha consentito di aprire il mercato elettrico a una competizione vivace e di renderlo più efficiente e libero dal punto di vista delle regole”. Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, “scoppia di salute”. Eni e la sua controllata Snam “macinano utili”. Lo afferma Alessandro De Nicola in un articolo apparso su il Sole 24 ore.

“Nel tanto chiacchierare che si fa di riforme per ridare competitività al Paese se ne omette spesso una molto semplice, vale a dire togliere lo Stato dalla proprietà delle imprese, è bene sfatare qualsiasi leggenda metropolitana sulla presunta inefficienza delle privatizzazioni. In generale – scrive De Nicola - è vero che si può privatizzare bene o male: l'offerta pubblica di vendita di British Telecom rimane un esempio positivo, alcune svendite ai boiardi russi hanno creato un sistema malato e anche l'Italia ha conosciuto luci e ombre. Peraltro, l'effetto positivo delle vendite sui bilanci pubblici è fuori discussione e la liberalizzazione del mercato si è verificata molto di più nei settori economici privatizzati”.

“Prendiamo l'Enel: il famoso spezzatino – va avanti l’articolo - è ciò che ha consentito di aprire il mercato elettrico a una competizione vivace e di renderlo più efficiente e libero dal punto di vista delle regole, tanto che l'Autorità dell'energia stima che dal 1999 in poi vi siano stati risparmi per i consumatori in media di 4,5 miliardi l'anno, dovuti in gran parte alla pressione concorrenziale accentuatasi negli ultimi anni con la possibilità per ogni utente di cambiare fornitore a piacimento. Infine, grazie ai soldi incassati dalle alienazioni delle proprie centrali, Enel è una multinazionale di grande successo, avendo acquisito colossi come Endesa ed essendosi espansa in tutti i settori della produzione elettrica”.

“Bene è andata anche – prosegue l’articolo de Il sole 24 ore - la separazione della rete di distribuzione elettrica oggi gestita da Terna, di cui l’ AD è Flavio Cattaneo, altra azienda in parte privatizzata e che scoppia di salute.

La storia si ripete ovunque: Eni e la sua controllata Snam macinano utili e semmai in quel caso si tratterebbe di fare un po' di goulash di gas; le banche italiane privatizzate hanno resistito meglio delle altre alla crisi finanziaria; le industrie alimentari messe sul mercato se la cavano benone, gli aeroporti (con la parziale eccezione di Fiumicino) pure. Persino la tanto criticata privatizzazione di Telecom ha creato un mercato competitivo ove la ricchezza complessiva è aumentata e l'ex-monopolista, seppur indebitato, distribuisce dividendi”.
Una controprova – secondo De Nicola - è “l'Alitalia pubblica” che “ha massacrato i contribuenti ed è stata venduta a costo d'imporre il semi-monopolio sulla rotta Roma-Milano intaccato solo dal Frecciarossa. Le Ferrovie dello Stato, invece, hanno oggi un buon management che le hanno rimesse in sesto, ma dopo anni di perdite orribili e in una situazione di ancora sostanziale monopolio. Tirrenia, sottoposta alla concorrenza, è uno scandalo nazionale, la Rai accumula perdite e canone, gli acquedotti pubblici fanno letteralmente acqua da tutte le parti, le Poste se la cavano perché finora hanno mantenuto il monopolio e investito intelligentemente in business (come la banca) che fanno leva sulla loro rete”.

“Non c'è storia: lo spezzatino e le privatizzazioni – conclude l’articolo de il sole 24 ore - possono non piacere, ma sono meno indigeste delle pietanze pubbliche, causa principale del colesterolo dell'economia”.

Il Sole 24 Ore del 19 settembre 2010 di Alessandro De Nicola

(Fonte: Terna WebMagazine)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

Frederic Zorzi : “Oggi gli investitori preferiscono i corporate bond”. Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, ne ... http://ow.ly/198KAK

giovedì 23 settembre 2010

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, un esempio di competitività grazie alla privatizzazione e separazione della rete... http://ow.ly/197OvZ

Una domanda fortissima sui bond societari e una richiesta più scarsa per i titoli di stato: è il caso di Terna guidata da Flavio Cattaneo

Nell'Europa della finanza, in questo momento, costa di più assicurarsi contro un rischio di default degli stati sovrani rispetto al rischio di crack delle società che operano in quegli stessi stati.

Una domanda fortissima sui bond societari e una richiesta più scarsa per i titoli di stato: è il caso di Terna guidata da Flavio Cattaneo.

Domanda: è più facile che fallisca uno stato o una società?
Nel mondo pre-crisi nessuno avrebbe avuto dubbi: le aziende hanno più probabilità di fallire rispetto agli stati. Nel mondo nuovo che sta faticosamente cercando di uscire dalla crisi la risposta non è così semplice.
Nell'Europa della finanza, in questo momento, costa di più assicurarsi contro un rischio di default degli stati sovrani rispetto al rischio di crack delle società che operano in quegli stessi stati.

In altre parole gli investitori percepiscono come più rischiosi i BTp rispetto ai bond di Edison o di Terna, guidata da Flavio Cattaneo. E questo succede anche in Spagna, in Francia, in Grecia.
È il mondo alla rovescia? Non proprio.
È il risultato di due spinte speculative contrarie: una domanda fortissima sui bond societari e una richiesta più scarsa per i titoli di stato. Da una parte comprare obbligazioni è un modo per scommettere su aziende sane senza prendersi il rischio del listino azionario, dall'altra la crisi di Atene ha portato una generale sfiducia sui conti pubblici e sulla solidità degli stati. È la lezione degli ultimi due anni: volatilità e incertezza sono i veri pericoli.

(Fonte: Il Sole 24 ORE)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, un esempio di competitività grazie alla privatizzazione e separazione della re... http://ping.fm/ar3ea

mercoledì 22 settembre 2010

I bond di Terna guidata da Flavio Cattaneo sono percepiti più vantaggiosi rispetto ai BTp http://ow.ly/196OV6
I bond di Terna guidata da Flavio Cattaneo sono percepiti più vantaggiosi rispetto ai BTp http://ping.fm/qT1rT

martedì 21 settembre 2010

Nasce il Centro Studi Politici diretto da Nicola Procaccini, Portavoce del Ministro della Gioventù http://ow.ly/196iwY

venerdì 17 settembre 2010

Nel rischio di una nuova recessione Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, sopravvive al grande freddo

Gli alti dividendi di Terna, guidata da Flavio Cattaneo, e Snam ma anche Heineken e Danone se torna l'inverno sui mercati. Con Intesa Sanpaolo, Siemens, Philips e Lafarge si può vincere se la stagione sarà più mite.

Flavio Cattaneo AD Terna

Azioni Titoli double-face per l'autunno

L’abito autunnale degli investitori - e soprattutto il loro portafoglio azionario - dovrà adattarsi alla meteorologia del mercato. Chi teme il rischio di una nuova recessione, magari accompagnata da una caduta dei prezzi (deflazione) dovrà fare scelte molto prudenti. E puntare su settori come i beni di largo consumo, alcune grandi utilities, i titoli farmaceutici. Le regine, in questa ipotesi di grande freddo, potrebbero essere società come Terna, guidata dal 2008 da Flavio Cattaneo, o Snam Retegas in Italia. Oppure come Heineken e Danone, colossi europei ,del food & beverage.

La crescita lenta

Un autunno più mite, caratterizzato da ripresa lenta e crescita moderatamente positiva richiederà invece scelte più «sportive». E secondo i gestori interpellati da CorrierEconomia potrebbe esserci lo spazio per qualche scommessa più arrischiata. Ad esempio in alcuni dei più solidi titoli bancari, come Intesa Sanpaolo. Oppure nei grandi campioni europei dell'industria, da Siemens a Volkswagen, passando per l'olandese Philips e la francese Lafarge, nelle costruzioni. Vediamo le argomentazioni dei fund manager. «Uno scenario di doppia recessione richiede scelte caratterizzate dalla scelta di titoli difensivi, scarsamente sensibili all'evoluzione del ciclo economico. In primo luogo società attive nel comparto dei beni di largo consumo. Le utilities, che potrebbero rientrare fra i difensivi, risentono in realtà di un calo dei consumi se la congiuntura subisce un brusco rallentamento» sostiene Giordano Beani, direttore investimenti di Bnp Paribas Am.

Terna, sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo, secondo alcuni, con il suo dividend yield (rendimento per dividendi)"del 6%, potrebbe rappresentare una valida eccezione a questa regola. Cosi come alcuni selezionati titoli del lusso. «Può sembrare un paradosso, ma una società del lusso come LVMH, è poco sensibile a un peggioramento della condizione macroeconomica dei paesi avanzati. Le sue vendite sono in gran parte trainate dalla crescita dei consumi nei paesi emergenti», aggiunge. Non a caso il titolo è salito del 24% alla borsa di Parigi, contro un indice generale delle blue chip francesi giù di circa il 7% da inizio anno.

Si schierano in favore dei comparti più difensivi, in caso di deflazione o di seconda recessione, anche gli analisti di JPMorgan Cazenové. «Comprare titoli del tabacco, farmaceutici e del largo consumo » è l'indicazione caldeggiata in un recente studio dello strategist azionario Mislav Matejlca.

(Fonte: Corriere Economia)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

giovedì 16 settembre 2010

Nel rischio di una nuova recessione Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, sopravvive al grande freddo http://ow.ly/191OZ2

mercoledì 15 settembre 2010

Con Flavio Cattaneo Terna è sopravvissuta alla Lehman

Terna, sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo, è tra le sopravvissute alla Lehman .
In 15 offrono un rendimento positivo da settembre 2008. Il record di resistenza è di Campari, Terna (sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo), Snam e Saipem. Mancano solo due giorni al secondo anniversario del fallimento di Lehman Brothers (15 settembre 2008) e le ferite aperte sono ancora tante.

Nonostante il forte recupero sono solo 15 le blue chip italiane che nei 24 mesi passati dal crac hanno accumulato una performance positiva totale, considerando cioè non solo il capital gain ma anche i dividendi. Si va dal 45%, di Campari, al 2% di Atlantia

Se però si considerano, sempre conteggiando le cedole, gli ultimi tre o gli ultimi cinque anni, andando indietro all' epoca del grande rialzo precedente allo scoppio della bolla dei titoli subprime, il drappello dei sopravvissuti diminuisce drasticamente, a tre anni sono solo in cinque.

E a cinque anni ne troviamo nove. Ritorni I veri campioni di «Resistenza », però, sono quattro società - Campari, Terna (sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo), Snam Rete Gas e Saipem - che figurano in testa alle classifiche in tutti i periodi considerati. Quattro società che hanno molte cose in comune: alti rendimenti del dividendo, posizione di leadership se non addirittura di monopolio «regolato» nei rispettivi mercati, profitti stabili ma costanti che ne fanno titoli difensivi per eccellenza; Qualche differenza però c'è. Campari, per esempio, si distingue per essere l'unica società non partecipata dallo Stato italiano.


Prospettive

E i primi della classe? Per loro. il futuro sembra essere ancora molto luminoso. Giudizi ampiamente positivi per Terna (sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo), Snam Rete Gas, Saipem e anche Ansaldo STS (la quinta sopravvissuta dal 2007) che raccolgono raccomandazioni d'acquisto di gran lunga superiori ai giudizi più scettici.

A questo proposito, l’articolo del Corriere Economia, cita i giudizi “ampiamente positivi”, soprattutto per quanto riguarda Terna, Snam Rete Gas e Saipem, dei gestori che raccolgono dagli investitori “raccomandazioni d’acquisto di gran lunga superiori ai giudizi più scettici”.

E proprio in riferimento agli investitori, i gestori che vanno a caccia di società solide, redditizie e poco indebitate, per lo shopping d’autunno, consigliano ai risparmiatori, tra l’altro, proprio Terna. “L’abito autunnale degli investitori e, soprattutto il loro portafoglio azionario, dovrà adattarsi – scrive Marco Sabella sempre sul Corriere Economia - alla meteorologia del mercato. Chi teme il rischio di una nuova recessione, magari accompagnata da una caduta dei prezzi, dovrà fare scelte molto prudenti e puntare su settori come i beni di largo consumo e alcune grandi utilities. Le regine, in questa ipotesi, potrebbero essere proprio società come Terna o Snam Rete Gas.

(Fonte: Terna WebMagazine)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

martedì 14 settembre 2010

Con Flavio Cattaneo Terna è sopravvissuta a Lehman - Terna, sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo,  è tra le so... http://ow.ly/190ylH

lunedì 13 settembre 2010

Articoli di Nicola Procaccini, Portavoce Ministro della Gioventù, per il quotidiano "L'Indipendente" http://bit.ly/aKed6D

Articoli di Nicola Procaccini, Portavoce Ministro della Gioventù, per il quotidiano "L'Indipendente"

Nicola Procaccini (Roma, 21 gennaio 1976) è un giornalista italiano.

Dopo la laurea in Giurisprudenza e una lunga stagione di militanza politica nella destra giovanile, si dedica al giornalismo. Comincia a scrivere di politica nazionale e internazionale su vari giornali e riviste. Nel 2005 è a L’Indipendente sotto la guida di Gennaro Malgieri. Nel 2006 collabora con Fiamma Nirenstein al programma di Rai 2 Ore18 Mondo. Nel 2007 è vice caporedattore del quotidiano centrista Liberal diretto da Renzo Foa. Nel 2008 diviene Portavoce del Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, con la quale collabora da anni, fin dalla sua elezione alla Vice presidenza della Camera dei Deputati. Nel 2010 fonda il Centro Studi Politici, società di spin doctor diffusa su tutto il territorio nazionale.

Di seguito, estratti di alcuni articoli di Nicola Procaccini, Portavoce del Ministro della Gioventù, per il quotidiano "L'Indipendente"

"Il turbante azzurro del dottor Singh"

di Nicola Procaccini

Un turbante azzurro fa bella mostra di sé nello speciale del Time sui cento personaggi in grado di cambiare il mondo: avvolge

Nicola Procaccini, Portavoce del Ministro della Gioventù
Nicola Procaccini

morbidamente la testa del Premier Indiano Singh, collocato nella sezione “Leaders e rivoluzionari” in compagnia dei vari Bush, Al Zarqawi, Ratzinger, Sharon, Kim Jong II, e pochi altri..
Manmohan Singh è una via di mezzo tra Ronal Reagan per la sua feroce politica liberista, Forrest Gump per la disarmante serenità al cospetto dei grandi della terra, il ministro Castelli per l’assoluta estraneità alla maggior parte degli argomenti trattati.
Capo del governo della più grande democrazia del mondo da neanche un anno, Singh è già assurto a statista di livello storico per alcuni meriti oggettivi ma anche e soprattutto per una campagna internazionale di beatificazione poco comprensibile.
Si tratta di un personaggio certamente singolare: professore universitario, 73 anni, tutto dedito all’insegnamento fino al 1991 quando venne chiamato a guidare il Ministero delle Finanze dal premier Narasimha Rao (centro-sinistra) in un periodo molto difficile per l’economia della nazione. In questo ruolo Singh è divenuto l’artefice di profonde riforme finanziarie destinate a cambiare radicalmente il sistema economico indiano.
Diverse sono la frasi celebri attribuite a Singh in occasione della promulgazione della legge finanziaria nel 1994: “Dobbiamo trasformare questa crisi nell’occasione per realizzare una nuova India”. E conseguentemente: “Certo, potremmo fare come sempre: tirare la cinghia, e l’abbiamo già fatto, abbiamo tirato e tirato, ma insistere su questa strada vorrebbe dire ancora più miseria e disoccupazione. Io dico c’è un’altra strada! Una riforma strutturale del nostro sistema economico, lo sprigionamento degli spiriti innovativi, imprenditoriali della nostra nazione!”

(Fonte: L'Indipendente del 4 maggio 2005)

"Da piccolo accattone a grande padre
Thailandia. La storia di Amporn Wathanavongs, cresciuto da diseredato e diventato ancora di salvezza per i bimbi del suo Paese"

di Nicola Procaccini

A meno di un anno dalla tragedia dello Tsunami, le istituzioni statali e religiose della Thailandia implorano il ritorno del turismo occidentale, ma la situazione nel Paese resta critica come lo era, d’altra parte, anche prima della terribile onda che spazzò via migliaia di tailandesi e turisti di ogni nazionalità. Una gran mole di finanziamenti è giunta nelle mani delle autorità nazionali ma la ricostruzione delle territorio sembra procedere troppo lentamente. Eppure proprio dalla Thailandia arriva una storia di speranza e solidarietà che merita di essere raccontata.
All’inizio è solo una vicenda di povertà e disperazione come altre con un protagonista dal nome difficile da leggere quanto da scrivere: Amporn Wathanavongs. C’è un vecchio detto thai che definisce i bambini come i beni più preziosi della nazione, peccato che Amporn, da bambino, non abbia potuto confermare l’adagio popolare. Nato a Surin, un piccolo villaggio in una delle zone più remote del Paese, Amporn non ha mai conosciuto i suoi genitori, non ha mai avuto una casa ed è sopravvissuto in strada insieme ad altri bambini grazie alla carità degli abitanti di Surin ma soprattutto grazie all’istinto di sopravvivenza. Per tutta la sua infanzia Amporn è vissuto mendicando, compiendo una serie infinita di piccoli furti, senza ricevere alcun tipo di educazione o affetto sotto qualsiasi forma possibile. Una vita iniziata senza alcuna speranza al punto che il ragazzino più volte cercò di uccidersi, ma senza riuscirvi. Amporn oggi ci scherza sopra e racconta all’agenzia Asia News che ha riportato recentemente l’attenzione sulla sua vicenda: “era troppo difficile vivere ma non era tanto facile neanche morire”.

(Fonte: L'Indipendente del 18 ottobre 2005)

"I maoisti del Nepal reclutano nell’ora della merenda

Fanno irruzione nelle scuole medie per sequestrare gli studenti, poi li addestrano alla guerriglia"

di Nicola Procaccini

Nel liceo Nepal Rastriya si è consumato un dramma “in differita”. Hanno atteso cinque giorni le autorità nepalesi prima di dare la notizia che il 22 giugno scorso i ribelli maoisti sono entrati nella scuola superiore di Paudiamrai, un villaggio nel distretto di Gumliche, ed hanno sequestrato 90 studenti di età compresa tra i 13 ed i 15 anni.
Dei ragazzi rapiti non si sa nulla, tranne, forse, lo scopo del rapimento: “indottrinare” i giovani sulla rivoluzione comunista che i guerriglieri maoisti portano avanti da anni con l’obiettivo di rovesciare la monarchia in Nepal. Non sarebbe certo la prima volta. I ribelli indottrinano in maniera sistematica i bambini per reclutarli nella guerriglia maoista. Quasi cinquemila studenti dai 9 anni in su sono stati portati via da scuola e costretti con la forza a partecipare alle manifestazioni dei miliziani. I ragazzini vengono incoraggiati a lasciare scuola e famiglia, costretti a marciare per giorni interi, e coloro che non resistono alla fatica vengono abbandonati nella foresta.
Gli insegnanti che si oppongono alle operazioni di reclutamento forzato nelle scuole vengono massacrati, come nel caso del preside del Jana Priya College di Pokhara, ucciso sulla soglia di casa da due ribelli in motocicletta.
A Musikot, capitale del distretto di Rukum, una delle zone più infestate dai ribelli, si trova un’importante organizzazione per i diritti dei bambini, vi lavora Siddharaj Paneru. “La guerriglia usa spesso i bambini come scudi umani o per portare rifornimenti. – racconta Paneru – In molti casi i bambini vengono colpiti dagli elicotteri dell’esercito perché costretti dai ribelli a portare via i feriti dalle basi attaccate”.

(Fonte: L'Indipendente del 29 giugno 2005)

(Fonte: L'Indipendente)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

domenica 12 settembre 2010

Terna, Flavio Cattaneo: “senza rete non c’è sviluppo”. (Panorama Economy)

Panorama Economy, Flavio Cattaneo: “senza rete non c’è sviluppo”.

La Lombardia ha fame di energia elettrica. Terna ha iniziato a realizzare nella bassa padana, tra le province di Lodi e Pavia: un elettrodotto di 24 chilometri, che collegherà Chignolo Po e Maleo, e che servirà a sviluppare la rete in una delle aree nevralgiche della regione.

Panorama Economy, Flavio Cattaneo: “senza rete non c’è sviluppo”.

La Lombardia ha fame di energia elettrica: ogni anno consuma il 20% del fabbisogno nazionale, avendo però un deficit di oltre il 30% che deve colmare con importazioni. E per continuare ad accendere gli interruttori servono strutture al passo con i tempi. Come quella che Terna ha iniziato a realizzare nella bassa padana, tra le province di Lodi e Pavia: un elettrodotto di 24 chilometri, che collegherà Chignolo Po e Maleo, e che servirà a sviluppare la rete in una delle aree nevralgiche della regione.

Terna fa rete in Lombardia con un traliccio “salvaspazio”.

La Lombardia ha fame di energia elettrica: ogni anno consuma il 20% del fabbisogno nazionale, avendo però un deficit di oltre il 30% che deve colmare con importazioni. E per continuare ad accendere gli interruttori servono strutture al passo con i tempi. Come quella che Terna ha iniziato a realizzare nella bassa padana, tra le province di Lodi e Pavia: un elettrodotto di 24 chilometri, che collegherà Chignolo Po e Maleo, e che servirà a sviluppare la rete in una delle aree nevralgiche della regione.

Dopo l'acquisizione dei terreni per circa 80 mila metri quadrati, la progettazione esecutiva e l'assegnazione dei contratti per le opere civili, tra fine luglio e agosto sono iniziati i lavori. A fronte di un investimento di 250 milioni, la società calcola che l'opera, a regime, consentirà un risparmio di oltre 25 milioni di euro l'anno, grazie alla maggiore efficienza delle strutture. Termine previsto per i lavori e l'operatività della linea: entro il 2012.

"Dopo il nuovo collegamento San Fiorano-Robbia, tra Lombardia e Svizzera, del 2005, e quello Turbigo-Rho, alle porte di Milano, del 2006, sarà presto disponibile un'altra autostrada dell'energia, fondamentale per l'intera regione" osserva l'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo.

"Senza rete non c'è sviluppo, in Lombardia come nel Paese. Terna continuerà a fare la sua parte, ma serve uno sforzo comune per accelerare i processi autorizzativi. Voglio anche ricordare che questa opera sarà realizzata senza un euro di contributi pubblici".

La nuova linea attraverserà una striscia di territorio dalla zona del fiume Adda, e del Parco Adda Sud, a quella del Po, prevalentemente occupata da boschi e campi, e per ridurre l'impatto ambientale sono previsti interventi a sostegno dell'habitat naturale, con l'impianto di un nuovo tipo di traliccio, meno invasivo (a sinistra) .

In Lombardia Terna ha in programma investimenti per oltre 1 miliardo di euro, sui 7 previsti a livello nazionale, per sviluppare la rete. Gli altri punti strategici riguardano la linea che si estende in Piemonte, Trino vercellese-Lacchiarella, in fase di autorizzazione, la razionalizzazione della rete in Valcamonica e in Valtellina, i cui lavori sono già avviati, e il riassetto nell'area di Milano, per il quale sono in corso le attività di concertazione tra le parti coinvolte.

(Fonte: Terna WebMagazine)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

venerdì 10 settembre 2010

Panorama Economy, Flavio Cattaneo: “senza rete non c’è sviluppo” http://ow.ly/18WW3F

giovedì 9 settembre 2010

mercoledì 8 settembre 2010

Finmeccanica parteciperà a i 50 anni delle Frecce Tricolori (In regalo 10 Biglietti) http://ow.ly/18UMwQ

martedì 7 settembre 2010

Energia Elettrica: Flavio Cattaneo perfezionato l’accordo per l’acquisizione della rete di trasmissione nazionale e in alta tensione di A2A

Flavio Cattaneo, AD di Terna: perfezionato l’accordo per l’acquisizione della rete di trasmissione nazionale e in alta tensione di A2A
Il Gruppo Terna, di cui Flavio Cattaneo è Amministratore Delegato, - attraverso Terna Linee Alta Tensione S.r.l. (“Telat”), società interamente controllata da Terna S.p.A. - ha perfezionato con A2A S.p.A., l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Reti Trasmissione Energia Elettrica ASM S.r.l. (“Retrasm”).

Flavio Cattaneo perfezionato l’accordo per l’acquisizione della rete di trasmissione nazionale e in alta tensione di A2A

Secondo quando previsto dal contratto di acquisizione firmato lo scorso 22 dicembre 2009 ed a seguito dell’approvazione da parte dell’Autorità Antitrust, il Gruppo Terna, di cui Flavio Cattaneo è Amministratore Delegato, - attraverso Terna Linee Alta Tensione S.r.l. (“Telat”), società interamente controllata da Terna S.p.A. - ha perfezionato oggi con A2A S.p.A., l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Reti Trasmissione Energia Elettrica ASM S.r.l. (“Retrasm”).

Il corrispettivo pagato per l’intero capitale sociale di Retrasm è pari a 28 milioni di Euro circa. Retrasm è una società di trasmissione dell’energia elettrica che, ad oggi, gestisce e detiene la proprietà di una porzione di Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) pari a circa 288 chilometri di linee e relativi stalli e 1 stazione elettrica a 220/130 kilovolt.

L’Assemblea di Retrasm ha provveduto, sempre in data odierna, alla nomina del nuovo Amministratore Unico e deliberato il trasferimento della sede in Roma e la modifica della denominazione sociale in “Rete di Trasmissione Brescia S.r.l.”.

(Fonte: Terna Comunicati Stampa)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

lunedì 6 settembre 2010

Discorso di Flavio Cattaneo in italiano sulla relazione semestrale Terna 2010 http://ow.ly/18SRFU
Flavio Cattaneo AD di Terna: perfezionato l’accordo per l’acquisizione della rete di trasmissione nazionale e in alt... http://ow.ly/18SPHb