venerdì 8 giugno 2012

Sport e tecnologia, Infracom, a Verona avanguardia tecnologica e sicurezza sugli stadi http://ow.ly/1koCp2

giovedì 7 giugno 2012

eCommerce/Netcomm, Premio Best Webshop of Europe per SaldiPrivati: è il miglior negozio online d’Europa. Ecommerce i... http://ow.ly/1kmvCV
Flavio Cattaneo: Terna non ha bisogno di finanziarsi fino al 2015 http://ow.ly/1klX1h

mercoledì 6 giugno 2012

Golf Business Coaching, “Trofeo Panthera”: mental coaching per il miglioramento delle performance aziendali http://ow.ly/1kjKX8

martedì 5 giugno 2012

Vela, Andrea Mura, Testimonial di Intermatica, con Vento di Sardegna in testa alla Two Handed, Regata transatlantica... http://ow.ly/1ki4zF
Forum PA 2012, INPS Mobile: tecnologia e innovazione per avvicinare informazioni e servizi http://ow.ly/1khYEA
eCommerce/Netcomm, arriva MyBank il nuovo strumento di e-payment sicuro. Rivoluzione Home Banking http://ow.ly/1khGNf

Netcomm eCommerce: Rivoluzione Home Banking arriva MyBank


Dopo carte ricaricabili e tecnologia Nfc, è pronto al debutto un nuovo strumento di pagamento pensato per quei milioni di italiani che non dispongono di una carta di credito. È «MyBank», che raccoglie l’adesione delle principali banche italiane. MyBank consente il pagamento utilizzando la piattaforma di online banking del consumatore, in altre parole un ambiente già noto e di cui si ha fiducia, per fare il bonifico a favore del merchant. “Tra i vantaggi– evidenzia Roberto Liscia, presidente di Netcomm, consorzio del commercio elettronico italiano - c’è la comodità e sicurezza di non dovere inviare online i propri dati”.

Nel mondo dell’eCommerce italiano la carta di credito è uno strumento di pagamento poco utilizzato, mentre si afferma la"cugina" ricaricabile. Non è solo una questione di comodità e facilità d’uso, che sono le stesse delle card di credito. Le ricaricabili vincono per la maggiore sicurezza contro i furti d’identità e le clonazioni. Inoltre, si rischia "solo" l’importo disponibile. Sicurezza con in più un livello molto contenuto di spese: di solito per le card dei circuiti più importanti (Visa, Mastercard e CartaSi) i costi sono limitati alla ricarica e molte banche emittenti nel caso dei bonifici online non applicano commissioni.
Per le tradizionali carte di credito è migliorato il livello di sicurezza con l’aggiunta della tecnologia anti-frode "3D Secure". Si tratta di una ulteriore password, sempre modificabile da parte dell’utente, da inserire al momento del saldo per confermare l’ordine di pagamento. Utilizzando le ricaricabili (Paypal,Postepay) il consumatore deve comunque pagare un fee per il servizio. Nel caso di Paypal si spendono 5 euro alla richiesta e 90 cent per ogni ricarica, che invece è gratuita se si trasferisce l’importo dal conto Paypal e sale a 2,5 euro nel caso si usi uno sportello bancomat della rete Quimultibanca. ConPostepay–le cui card nelle tasche degli italiani sono oltre 8,4milioni–si spendono 5euro per l’emissione, une uro per ricaricarla nei punti di Poste Italiane, 2 euro nei punti Sisal, Snai e Banca Itbe 3 euro usando una carta dei circuiti Visa,Visa Electron, Mastercard e Maestro.
In tutti i casi, prima di pagare è meglio verificare sul sito la presenza del bollino Netcomm che certifica l’affidabilità del merchant. L’elenco aggiornato con i siti autorizzati è presente su www.consorzionetcomm.it
Le frodi e il furto d’identità sono le maggiori preoccupazioni per chi acquista online.
Oltre a controllare la presenza del "lucchettochiuso" nella pagina del browser al momento del pagamento, si deve sapere che i siti di ecom non richiedono password, pin e credenziali d’accesso della carta di credito.
Smartphone e tablet sono la nuova frontiera della moneta elettronica e dell’ecommerce in mobilità, dove convergono le strategie di carrier, merchant e istituti finanziari.«Nel 2013 ci sarà il sorpasso degli accessi al web in mobilità e il portafoglio del domani sarà lo smartphone – sottolinea Gionata Tedeschi, senior advisor per l’innovazione e il digital marketing di Accenture–. I sistemi di accettazione dei merchant potranno essere smartphone con un Pos virtuale, moltiplicando così le possibilità di pagamento». Un punto di partenza è la tecnologia Nfc, che raccoglie l’adesione dei principali player ed è presente in molti smartphone di ultima generazione. La situazione si complica guardando all’arena del mobilepayment dove sono disponibili molte soluzioni legate a una singola società, un carrier o l’emittente di carte di credito. Qui, per esempio, si stanno muovendo i big player come Mastercard con PayPass, scelto anche da Intesa Sanpaolo, mentre VisapayWave sarà accettato in migliaia di negozi della Londra olimpica. Paypal offre PaypalMobile, estensione del suo borsellino che permette di ricevere e inviare denaro con lo smartphone.
Da parte sua PosteMobile permette di associare alla sim card del telefonino l’account Postepay. Si possono così pagare gli acquisti fatti presso quei negozi che hanno siglato accordi con PosteMobile oltre a trasferire denaro all’estero e ricaricare il credito telefonico di un altro utente PosteMobile. C’è poi il gemellaggio tra cellulare e carta ricaricabile, via percorsa dalla VodafoneSmartPass. Altri, come Banca Sella e Auriga, puntano sui Qrcode: si scatta la foto, sullo schermo appaiono i dettagli del pagamento, con la app si conferma e il pagamento è effettuato senza dovere inserire informazioni sensibili.
Per effettuare un pagamento Nfc in Italia sono in corso molti test: basta far sfiorare lo smartphone al "lettore" e un messaggio sonoro conferma che la transazione è andata a buon fine. Per gli importi superiori ai 25 euro si deve invece inserire un Pin utilizzando una app presente sullo smartphone.
Sulla scacchiera dell’ecommerce B2C è pronto al debutto un nuovo strumento di pagamento pensato per quei milioni di italiani che non dispongono di una carta di credito. È«MyBank», che raccoglie l’adesione delle principali banche italiane, come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Iccrea, l’Istituto centrale delle banche popolari italiane e Banca Sella, merchant come Banzai (a cui fanno capo i siti ePrice, SaldiPrivati e Sitonline), Olio Carli, Ibs (vendita di libri) e il Gruppo 24 Ore. MyBank consente il pagamento utilizzando la piattaforma di online banking del consumatore, in altre parole un ambiente già noto e di cui si ha fiducia, per fare il bonifico a favore del merchant. Quando è il momento del saldo basta cliccare sull’icona MyBank per entrare nella homepage della propria banca a cui si accede registrandosi come sempre. «Il sistema automaticamente reindirizza alla sezione bonifici dove l’acquirente trova la disposizione già predisposta – spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm-. Basta controllare che il destinatario e l’importo siano corretti per dare l’ok all’esecuzione». In una fase successiva la stessa funzionalità verrà offerta con smartphone e tablet. Tra i vantaggi, evidenzia Liscia, c’è la comodità e sicurezza di non dovere inviare online i propri dati. Sul fronte dei costi l’acquirente dovrebbe pagare la stessa commissione di un bonifico online, ma questo tema è in fase di definizione. Infatti, la fase pilota partirà nei primi giorni di giugno mentre il sistema di pagamento progressivamente sarà reso disponibile ai consumatori con l’inizio del prossimo anno.
MyBank sarà compatibile con la piattaforma Sepa, l’infrastruttura unica di pagamento voluta a livello europeo per garantire la gestione dei bonifici tra le banche di Paesi diversi.
MyBank nasce per essere usato con il browser. Poi sbarcherà come app sugli ecosistemi di smartphone e nei terminali Pos dei negozi. In un momento successivo supporterà altri
metodi di pagamento e servizi, autorizzando, per esempio, la banca a confermare al merchant l’indirizzo del cliente.

lunedì 4 giugno 2012

Cattaneo Flavio: Energie rinnovabili Terna in prima linea con il progetto MedTSO http://ow.ly/1kgbIA

Flavio Cattaneo: Terna in prima linea con il progetto MedTSO


Energia integrata e diffusa generata da fonti rinnovabili e reti che connettano Italia, Paesi del Nord Africa e dell’area est dei Balcani: queste le meraviglie che promette il Mediterraneo con il Progetto MedTSO, l'alleanza tra operatori elettrici di cui è capofila TERNA, guidata dall’AD Flavio Cattaneo.
Promette meraviglie il Mediterraneo dell'energia integrata e diffusa, trampolino della nuova fase di sviluppo che (si spera ardentemente) verrà. I protagonisti? Noi paesi europei sviluppati con l'Italia in prima fila se non altro per ragioni geografiche. E poi la fascia del Nord Africa ben protesa verso oriente. E poi ancora la non meno strategica e ambiziosa fascia balcanica. Lo strumento: la disponibilità di energia, possibilmente da generare soprattutto con le fonti rinnovabili, e le reti per interconnetterci tutti insieme. Le cifre, colossali: a essere prudenti tra 300 e 350 miliardi di euro di investimenti da mobilitare nei prossimi 20 anni, 35-40 miliardi solo per le reti.

Ed ecco gli strumenti di tutto ciò, con l'Italia questa volta in prima fila. Almeno così parrebbe.
Res4Med, l'alleanza tra operatori elettrici, manovratori finanziari e centri di ricerca tutta proiettata sulle rinnovabili, offre i suoi servigi direttamente ai paesi in via di sviluppo per accelerare le infrastrutture, con un mucchio di ambizioni già anticipate dal nostro giornale.
C'e di più. A Roma viene lanciata un'iniziativa parallela «e complementare» chiariscono i suo artefici: MedTSO, l'alleanza tra i grandi operatori nazionali delle reti ad alta tensione che trasmettono i flussi di energia tra territori e paesi e che si stanno progressivamente aprendo al Nord Africa e ai paesi dell'Est nella fascia balcanica.
La buona notizia, anche qui, è che il nostro paese è leader. Trascina e promuove, con la nostra Terna (che già fa parte di Res4Med attraverso la sua divisione TernaPlus per i business "collaterali", come le batterie per accumulare corrente in rete).
Terna è capofila di MedTSO. Ai partner (dagli operatori di rete del Portogallo a quelli della Grecia, dagli sloveni ai turchi fino ai tunisini, ai quali è affidata la Presidenza del nuovo consorzio nella persona di Nourredine Bouttarfa, capo dell'operatore nazionale Sonelgaz) sta dando un ottimo esempio industriale. Tra Italia e Montenegro Terna sta ad esempio costruendo un mega-elettrodotto che ci avvicina almeno un po' all'intenzione di diventare un hub energetico del Mediterraneo.
Ed è proprio Terna a confermare gli investimenti ipotizzati dagli analisti nel lancio ufficiale di Res4Med per il complesso delle nuove iniziative con cui l'Italia – ha chiarito il presidente dell'Enel Paolo Andrea Colombo - vuole aggregare in un «network dei networks» le innumerevoli e un po' disordinate aggregazioni nate negli ultimi anni in vista dello sviluppo energetico del Mediterraneo: da Desertec che vorrebbe (iniziativa un po' controversa) soprattutto importare in Europa energia rinnovabile generata altrove, fino al "MedGrid" con cui la Francia si propone come protagonista delle reti di tutto il quadrante geografico.

Di sicuro ci sono le cifre in gioco, colossali. Solo per il solare e l'eolico l'area chiederà da qui al 2030 investimenti tra i 120 e i 160 miliardi di euro. E a quel punto anche le reti avranno i loro bisogni.
Da dove cominciare? Appuntamento tra qualche mese, quando sarà conclusa la prima istruttoria tra i soci di Res4Med e parallelamente tra quelli di MedTSO. Priorità? Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ne suggerisce una in diretta: l'interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia «è la migliore, e non solo da un punto di vista tecnologico, per creare un efficace collegamento tra il Nord Africa e le reti europee». Terna, per la verità, ci sta già lavorando.